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      Io ne attesto questa generale esplosione di sorpresa, di scontento, e posso dire d'indignazione che si è prodotta quando la notizia è stata propagata al pubblico; imperocchè non bisogna immaginarsi che il biasimo sia venuto solamente dal lato del partito irreligioso o notoriamente ostile al clero: no. Egli è venuto pure dalla parte d'uomini i più favorevoli alla religione e che credono alla sua influenza salutare sulla società. Noi abbiamo visto i migliori cattolici affliggersene; la meraviglia è stata quasi unanime, e il silenzio medesimo ha parlato in questa occasione. Di buona fede puossi credere che vi abbia qualche proporzione fra i vantaggi d'una educazione cristiana, di cui il successo definitivo è molto dubbioso ancora per più d'una ragione, e i risultati deplorabili per il clero e per la religione, prodotti dall'avvenimento di Bologna?
      Ma non è tutto. V'ha ancora un altro pericolo a temere, è quello delle rappresaglie. Se i Cattolici rapiscono i figli degli infedeli nei paesi dove essi sono i più forti, gl'infedeli, i musulmani non rapiranno pur essi i figli de' Cattolici, nei paesi ove essi sono i più numerosi, ove essi hanno il potere in mano? Quale sarà la condotta dei Greci scismatici? Come potrassi biasimare i Luterani in Isvezia e altrove? E che dirassi a una nuova Convenzione che venisse ad impadronirsi di tutti i fanciulli, per dar loro una educazione nazionale, a spese della repubblica? Si opporrebbe senza dubbio il diritto naturale, il diritto sacro di famiglia.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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