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      Queste considerazioni ci si venivano offrendo spontaneamente al pensiero nel ponderare che facevamo lo spettacolo, onde siamo testimonii da alquante settimane. Un fatto sicuramente non nuovo mel mondo, semplicissimo e che in secoli credenti saria passato senza destare, non che maraviglia, neppure attenzione, appunto perchč era comune quel po' di fede che č necessaria a capirlo pel suo verso; quel fatto, diciamo, č servito a destare nel passato mese di Settembre, e rinforzarlo stranamente in quest'Ottobre, un vespaio di declamazioni e di diatribe giornalistiche, da assordarne il mondo, che appena il Congresso di Parigi e l'attentato del 14 Gennaio ne destarono delle maggiori. Dall'un capo all'altro di Europa, in tutte le lingue, nelle effemeridi di tutti i colori appena si č parlato di altro in quest'ultimo tempo; e quantunque la penuria delle novelle (come in autunno suole accadere) ha potuto contribuire alquanto ad incarire quella merce: tuttavolta č proprio vero che quei giornalisti si mostravano nuovi al tutto e selvaggi dei principii che aveano governato il fatto, cascavano dalle nuvole, inarcavano le ciglia, spalancavano la bocca, nč sapeano cavare un costrutto da un fatto, il quale per essere inteso richiede, non giā la Teologia scolastica o la morale, ma la semplice conoscenza dei primissimi rudimenti della Fede: e quella conoscenza i poveretti non hanno! In codesto convocio le sapienti e cristiane parole di quanti sono organi della stampa cattolica, non mancarono di proclamare altamente la veritā; e segnatamente in Francia l'Univers, da quel prode che č, tenne testa, quasi esso solo, allo imbizzarrire di non sappiam quanti avversarii.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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