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      E perchè dunque sarà ingiusto fare per la vita eterna di una creatura umana quello che parrebbe giustissimo, quando si facesse per la vita temporale di lui? Ma che volete? noi non sappiamo come stiano a senso comune i barbassori che si sono arrogato il diritto d'intromettersi di questo fatto, di parlarne ex tripode, quasi il mondo, anche in opera di giustizia naturale, debba dipendere dai loro oracoli; ma il certo è che, a giudicarlo dalle loro parole, non pure non hanno la fede, ma non ne conoscono con qualche accuratezza nè anche i primissimi insegnamenti. Qual maraviglia dunque che non sappiano veder giustizia in un fatto che, ad apparir giusto, richiede essenzialmente un dettame della fede? qual maraviglia che a giudicare lo stesso fatto si sieno così recisamente partiti i Cristiani da quei che non sono; sì che dove
      questi sostengono che esso è una violazione intollerabile della naturale giustizia, quelli affermano che è atto di carità e di giustizia, sì che saria colpa il fare altrimenti?
     
     
     
      V.
      Doppia maniera di giudicare il fatto. Scusa e torto degl'Infedeli.
     
      La quale non pure diversità, ma assoluta contrarietà di giudizii intorno allo stesso fatto si origina appunto dai contrarii principii onde si muove; essendo manifesta che ad altra illazione dee riuscire chi tiene la fede cristiana per una favola, ad altra chi la tiene per cosa reale e divina. Il perchè, volendo rispondere alle obbiezioni mosse al fatto di che ci occupiamo, non è possibile dare la medesima risposta ad opponenti di tanta diversa ragione; e così noi, all'intento di chiarirne ogni sua parte pienamente, dovremo esaminare la quistione sì a rispetto di chi non crede, sì a rispetto di chi ci crede.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
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