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      Dall'altro lato, invece, un volto smunto, solcato, cadaverico; su cui stanno le impronte delle notti passate nello stravizzo e nel giuoco; su cui si adombra il segreto d'un dolore infinito... i sogni tentatori di una felicità inarrivabile, e le lagrime di sangue, e le tremende sfiducie, e la finale disperazione.
      Nel suo complesso perciò la Scapigliatura è tutt'altro che disonesta. Se non che, come accade anche nei partiti politici, che gli estremi accolgono nel loro seno i rifiuti di tutti gli altri, anch'essa conta un buon numero di persone tutt'altro che oneste, le quali finiscono collo screditare la classe intera. Ma codesti signori sono come nel ferro le scorie; e c'è per essi un nome abbastanza conosciuto senza ricorrere alla Scapigliatura; e anch'io sarei tentato di dirli cavalieri d'industria o birbanti, se l'educazione non mi vietasse di chiamar chicchessia col suo vero nome. Ma appunto come tali, essi non hanno una fisonomia particolare, e si perdono in quella putrida vegetazione comune a tutti paesi del mondo - come i ladri e le spie - gente nata per lo piú nel fango, e viventi nel fango del proprio mestiere senza perdono e senza poesia possibile.
      Però la vera Scapigliatura, li fugge per la prima, e li rinnegherebbe ad alta voce se ella fosse conscia della propria esistenza.
     
     
      PROLOGO
     
      In certe notti d'inverno - quando la luna, che comincia a declinar verso Ticino, trapela a stento dall'annuvolato, e la nebbia cala giú presso terra a rendere piú fosche le fiammelle del gas - Milano, a chi lo percorre frettoloso, ad ora tarda, presenta talvolta degli aspetti assai curiosi.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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