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      - Ah! Sta a vedere adesso che un vecchio decrepito condurrà un giovine di 24 anni a cercarsi l'amorosa e la sposa! Ho da sentirne ancora? Non troppo bella, non troppo giovine, non troppo ricca,... ecco tutto. Vado io forse nel mondo per scegliertela fuori del mazzo?
      Girolamino per quel giorno s'accontentò della lezione.
      Ma uscendo di casa Firmiani mormorava:
      - Benedett'uomo che non si sa mai da che parte pigliarlo!
      È inutile dire che all'epoca in cui era accaduto questo dialogo - come adesso e come sempre - le fanciulle da marito abbondavano a Milano.
      Potete dunque imaginarvi come fosse accolto a braccia aperte dalle mammine il nostro Firmiani, figlio del colonnello di Napoleone e nipote del milionario conte Lorenzo, non appena lasciò trapelare idee di matrimonio.
      La fanciulla che fra le molte convenne piú a Girolamino - quella che gli parve soddisfacesse non tanto al proprio cuore, quanto ai suggerimenti del ricco nonno - fu madamigella Cristina Barezzi, non troppo bella, non troppo giovine, non troppo ricca, e che gli parve buona e senza pretese.
     
      Cristina Firmiani era una di quelle donne a cui non si saprebbe dare un'età. E se un figlio, che vivo avrebbe avuto diciott'anni, non l'avesse tradita coll'inesorabile autorità delle cifre, ella avrebbe fatto credere volontieri al mondo di non averne piú di trenta.
      Questo bisogno - del resto abbastanza naturale nelle donne - di nascondere la vera età, Cristina lo rivelava assai chiaramente nell'acconciatura tutta a vezzi e fronzoli e nell'insistenza ch'ella metteva a far entrare nei suoi discorsi com'ella fosse stata maritata giovanissima.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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