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      Quante volte le amiche, che la credevano felice, non l'aveano veduta scoppiare in lagrime all'udire una madre parlare con compiacenza de' suoi bambini!
     
      Era in questo stato d'animo quando un giorno essendo andata a far visita a Cristina, vi aveva trovato Emilio Digliani.
      Quand'essa entrò nel gabinetto di Cristina... bella come una creazione della fantasia, col suo cappellino bianco che contornava cosí bene il puro ovale del suo viso di Madonna, Emilio trasalí, tanto fu commosso da quella apparizione.
      Dal canto suo Noemi - quando sua cugina dopo averla baciata, si volse a presentarle il giovine che stava in piedi estatico a guardarla - nell'abbassare gli occhi per rendergli il saluto della presentazione, si sentí montar al viso le fiamme. Essa aveva riconosciuto in Emilio un timido e sconosciuto adoratore, che, al corso, al teatro, al passeggio le avea detto mille volte collo sguardo: come sei bella! come darei volentieri la mia vita per te!
      Ora, fra i suoi mille adoratori palesi e nascosti, taciti e loquaci, Emilio era quello che Noemi avrebbe preferito su tutti... se ella avesse avuto in pensiero di preferirne alcuno.
      Quel giorno Noemi era venuta dalla Firmiani per sfogare il suo dolore. Al trovarsi in presenza di Emilio, senza volerlo, senza saperlo, le era uscito di mente ogni rimpianto e senz'accorgersi era stata piú interessante, piú viva, piú cara del solito.
      Emilio si fermò quanto piú potè, ma all'arrivo di nuove visite dovette partire. Strinse la mano alla Firmiani, e salutò Noemi con un profondo inchino di testa.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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