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      - Non lo so; - rispose il Dal Poggio - Non ebbi tempo che di arrestar il feritore che mi veniva incontro e di consegnarlo alla guardia di polizia. Fortuna volle che il colpo gli fu dato precisamente sulla porta di casa sua, mentre entrava. Almeno cosí mi dissero. Credo che mia moglie lo debba conoscere questo signor Digliani. Mi pare di averlo udito nominare da lei una volta...
      E qui, troncando a un tratto su quell'argomento, soggiunse:
      - Veniamo a noi... Dite dunque che il rialzo d'oggi...?
      Noemi ne aveva udito abbastanza per rimettersi dal suo primo terrore... quello cioè che suo marito sapesse il suo fallo.
      Ma, come se fosse deciso che la misera donna non dovesse uscir da una angoscia che per cadere in un'altra piú grave, invece di sentirsi sollevata, provò un nuovo e piú forte sgomento.
      Egli è che per una donna innamorata come la povera Noemi, è piú sopportabile una sventura propria che non quella da cui è colpito l'essere adorato; mentre prima ella non sentiva minacciata che sé stessa... ora si trattava della salute... forse della vita di Emilio.
      Si staccò dall'uscio e si lasciò cadere di nuovo nella sua sedia, colla testa nelle mani. Che fare? Ma non aveva mossa intera la domanda, che la passione aveva già suggerito un intero piano in risposta.
      S'alzò, corse allo specchio. Era pallida, sí, ma non tanto che con un sorriso non potesse dissimulare sul suo volto l'angoscia che la uccideva. Si provò a sorridere... Le parve che suo marito non dovesse accorgersi di nulla;... sforzò le labbra ad atteggiarsi alla gioia;... poi chiamando a raccolta tutte le forze dell'anima sua, armandosi di tutta la disinvoltura di cui fosse capace nello stato in cui si trovava, andò all'uscio dove poco prima era stata origliando, ed apertolo entrò sorridente nello studio di suo marito.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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