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      - Vengo ad avvisarti che oggi non sto in casa a pranzo; - diss'ella quasi precipitosamente, e prima che il Dal Poggio avesse tempo di aprir bocca.
      Poi fingendo di vedere in quel punto l'agente di cambio, che s'era levato da sedere al suo entrare, accennò di ritirarsi.
      - Dove vai? - chiese il Dal Poggio seduto allo scrittoio.
      - Cristina mi ha invitato per questa sera ad una piccola cena di nascosto di suo marito... fra le otto e le dieci. Per farle onore ho pensato di non pranzare, e siccome dobbiamo studiar insieme un certo non so che, cosí conto di andare da lei tra poco.
      - Ora non sono che le cinque; - disse il Dal Poggio - Saranno a tavola.
      - Non dico ch'io ci voglia andar subito; - rispose Noemi, che parlava cogli occhi abbassati come un fanciullo che teme un rifiuto. - Del resto sai che i Firmiani vanno a tavola prima di noi.
      Il Dal Poggio crollò il capo e non soggiunse che:
      - Donne! donne!
      E si riponeva a far una moltiplica; ma riprese tosto:
      - Mi pare però che potresti fermarti a casa a pranzo, e andarci dopo da Cristina.
      - Lo so... ma sarebbe perduto lo scopo principale... Abbiamo bisogno di trovarci sole noi due... D'altronde io non potrei pranzare ugualmente in casa.
      - E il nonno lo sa?
      - No; mi sono scordata di dirglielo prima che montasse in carrozza.
      - Basta! - sclamò il Dal Poggio, e si volse di nuovo alla sua moltiplica.
      Noemi uscí; corse nella sua camera; si mise il cappello lo scialle; quasi furtivamente discese in istrada, e s'avviò lesta al piazzale piú vicino dove stazionavano le carrozze a nolo.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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