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      Nella sua fenomenale ignoranza delle cause e degli effetti in amore, ella trovava semplicissima e naturale la propria condotta...
      La buona ragazza si avvicinò adunque ad Emilio col sorriso sul labbro; e per prima cosa gli fece quasi le scuse d'averlo incomodato, e lo ringraziò sinceramente ch'ei le avesse dato ascolto e fosse venuto... ma accompagnò l'ingenua uscita con uno sguardo cosí carico di tenerezza e di amore che Emilio s'era sentito commosso fin nel profondo e non aveva potuto trattenersi dal prenderle una mano, e dal baciargliela con ardore in mezzo al cortile.
      Allora, messisi a fianco, s'erano avviati verso la porta posteriore, ed erano usciti pel ponte del naviglio verso la strada dei sospiri.
     
      Emilio però non era uomo da accontentarsi di passeggiate e di sospiri. Quanto alla Gigia, poverina, non aveva una sola ragione al mondo di resistergli, non una sola obbiezione da opporgli. L'amore è una forza; il dovere, invece, se non è avvalorato dall'educazione, dalle convenienze, dall'esempio... non è che una parola. Dove poteva la Gigia trovar ragione e pretesto per essere virtuosa? Sua madre non l'aveva forse lasciata andar sola per le vie dai dodici anni in poi? Le aveva essa inculcato qualche massima di morale? Le avea dato qualche nozione di virtú o di vizio? Aveva fatto qualche cosa per iscongiurar quella disgrazia?
      Nulla! La povera vecchia credeva di aver adempito ad ogni suo dovere quando di ritorno dalla scuola se la faceva sedere accanto a recitare il rosario.
      E la Gigia cadde.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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