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      Quella docile condiscendenza di Noemi, invece di accontentarlo, rinfocolava quel dispetto geloso che avea recato in cuore dalla casa di Cristina. Egli che s'aspettava dalla moglie qualche dolce rimprovero, e che si sentiva tanto disposto quella sera a subirlo, fu sorpreso e ferito da quella insolita freddezza.
      Era la prima volta - l'ho già detto - dopo il suo matrimonio, che il Dal Poggio si trovasse da meno di sua moglie... Ma egli cominciava a sentir gli albori d'una tremenda gelosia... E gli pareva che quella donna che gli stava dinanzi non fosse piú Noemi, tanto si sentiva nuovo, quella sera, dinanzi a lei... La fissò con una curiosità inusata... e, nel guardarla, insieme all'ira repressa, insieme al nuovo turbamento, sentiva sciogliersi, per cosí dire, il ghiaccio del cuore... La sua attenzione, per tanto tempo assonnata, si era desta sotto quei pungoli prepotenti, e gli aveva fatto guardare in viso a sua moglie come non gli era mai accaduto di guardarla fino allora.
      Strano fenomeno! Lo credereste? Quello sventurato s'accorse in quel punto... e dirò quasi per la prima volta, quanto Noemi fosse bella! A quel barlume di amore geloso, gli si spiegarono dinanzi, quasi per incanto, i tesori inavvertiti della splendida bellezza di Noemi... Il suo sguardo dal ricco volume dei capegli di lei, scese agli occhi incantevoli, e alla bocca rosea, e al seno voluttuoso... e allora... al pensiero che ella gli potesse sfuggire, l'uomo freddo sentí nel cuore quello spasimo che si immagina debba produrre un ferro rovente attraverso le carni.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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