Pagina (167/243)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Io! - sclamò Emilio fermandosi - Miserabile! Ah tu credi dunque che ci sia al mondo denaro bastante per mettere un uomo al rischio continuo della forca, come lo sono io, dacché ti ho conosciuto?
      - Ed io dunque non sono forse a questo rischio?
      - Basta cosí! - sclamò Emilio vedendo di non poter uscire altrimenti dal circolo vizioso di quell'infame diverbio. - Ne ho abbastanza d'averti fatto vedere che le tue arie di spavaldo a me non mi vanno. Ora veniamo a noi.
      Cosí detto mise una mano in tasca, ne cavò del denaro, e lo diede a Paolino, soggiungendo:
      - Ecco la paga del febbraio... anticipata come il solito. Ora, ricordati, che questa è l'ultima volta che esce denaro dalle mie mani per cadere nelle tue. Io mi ritiro definitivamente, e non voglio piú saperne di nulla. Domani o dopodomani riceverai gli ordini da un altro.
      - Come! - sclamò Paolino tutto raddolcito al palpar delle monete - Adesso che è proprio venuto il tempo di raccogliere, lei vuole staccarsi?
      - Di raccogliere! Raccogliere che cosa?
      - Ma il frutto. A me m'han detto di star pronto per sabbato sull'imbrunire.
      - Lo so; ma io non voglio saperne.
      - Perché?
      - Perché è una pazzia; perché non potremmo che farci impiccar tutti senza ottenere un filo; perché il paese non ne sa nulla, e non è ancora preparato abbastanza, e ci lascerà scannare come tanti agnelli... Capisci il perché?
      - La vuol dire? Com'è dunque che fu combinata la cosa?
      - La cosa fu combinata da chi non sa nulla di nulla, e crede di veder domani insorgere tutta la Lombardia, come un barile di polvere in cui cada una scintilla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Emilio Emilio Paolino Paolino Lombardia