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      - Ah! Emilio, - sclamò - io temo che incominci per noi una vita ben dolorosa.
      - No, è impossibile; noi ci amiamo troppo. Abbi coraggio, Noemi... Io sarei capace di tutto pel tuo amore... Cosí sia di te.
      Essa lo abbracciò con muta effusione di tenerezza.
      Emilio era rimasto sopra pensiero. Infine:
      - Questo è però uno strano caso! - sclamò quasi parlando con sé stesso.
      E rivoltosi a Noemi:
      - Ascolta... Ti ricordi l'ultima volta che venisti qui a trovarmi?
      - Sí; lunedí scorso, quand'eri in letto svenuto.
      - Ti ricordi di aver veduto qui al mio capezzale un vecchio?
      - Un vecchio ed un giovine.
      - E quel vecchio lo conosci tu?
      - Io no...
      - Non sai che egli conosca tuo marito?
      - Non lo so.
      - Non hai sentito mai nominare da lui il professore Bartelloni?
      - Mai. Mi è un nome affatto nuovo.
      - Ma come credi che siano venuti i sospetti a tuo marito?
      - Come saperlo? Temo di essermi tradita da me stessa. Ero cosí malinconica nei passati giorni...
      Emilio le ribaciava le mani con passione quasi a chiederle nuovamente perdono.
      - Io temo anche per te, Emilio... Mio Dio!... Egli è capace di ucciderci tutti e due.
      - Oh Noemi, ti pare? - disse Emilio ridendo - Venga quest'uomo... Maledetto il caso che ti gettò nelle sue braccia!
      - Tu non puoi sapere; - proseguiva Noemi al vedere che Emilio aveva sorriso delle sue lugubri fantasie - Tu non pensi... non conosci mio marito. Povera me! Come vederci d'ora innanzi? Egli mi ha proibito perfino di andar da Cristina... e chissà come mi sorveglierà... chissà cos'accadrà di me!...


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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