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      Ma quando ebbe aperto l'uscio, e si fu trovato dinanzi ancora a quella donna che avrebbe ucciso volentieri colle proprie mani, se la legge non glielo avesse vietato, egli si sentí nuovamente calare le braccia. Un sentimento piú forte dello sdegno e dell'odio vegliava a salvar Noemi da' suoi colpi... la paura dello scandalo e del ridicolo che ne sarebbe derivato. Fermatosi perciò sulla soglia dell'uscio e ripigliato il tuono acerbo e sprezzante di poco prima, le rivolse la parola colla precipitazione di chi non vuol lasciare supporre d'esser tornato con delle idee meno ostili:
      - Vi avverto, signora, che, siccome c'è della gente a pranzo, cosí dovete far mostra di essere ammalata; perché non voglio che alcuno vi parli o vi veda. Anzi farete molto bene a mettervi a letto e a starci fino al momento della partenza. Ricordatevi inoltre che il medico deve avervi detto che vi gioverebbe di mutar aria e di viaggiare, nel caso che il nonno volesse assolutamente vedervi... Avete capito?
      Noemi col capo appoggiato su una palma, non aveva dato segno di vita se togli un leggerissimo volger d'occhi all'aprirsi dell'uscio.
      Era calma nel suo dolore come persona preparata a sopportare qualunque oltraggio.
      - Ricordatevi bene, - continuò il Dal Poggio - se non volete poi che io vi faccia scontare amaramente il vostro... obbrobrio, come ne avrei tutto il diritto, che io voglio che nessuno abbia ad accorgersi di nulla... cominciando dalla vostra cameriera che lasceremo a Milano... Vi ripeto dunque che esigo che vi mettiate a letto, e che diate ordine voi stessa di non lasciar entrare qua dentro anima viva fino a mio avviso.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Noemi Dal Poggio Milano