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      - È però vero che il medico qualche tempo fa le disse che non le farebbe male a tentare qualche cosa di insolito, acciocché questa benedetta emicrania non torni troppo spesso a tormentarla.
      - L'ha già veduta il medico? - chiese il nonno.
      - Oggi no: ma l'ultima volta le suggerí di far del moto, di provare a mutar aria... e tra le altre cose le consigliò di andar a Parigi a passare gli ultimi giorni di carnevale... Dico la verità non sarei lontano dal provare.
      Su questo il conte si volse di nuovo all'antico cavalier servente, invitandolo a ripigliare la galante storiella... e di Noemi non se ne parlò piú che per incidenza.
      Nella conversazione che seguí, il Dal Poggio fu sublime di dissimulazione. A tavola si sforzò di mangiare come il solito, e ci riuscí; e dopo pranzo all'ora consueta, lasciando l'avvocato in stretto colloquio legale col nonno, se ne andò al club a spargere la notizia che sua moglie gli aveva dimostrato vivissimo desiderio di vedere gli ultimi giorni del carnevale di Parigi, e che egli aveva dovuto far il sagrificio di prometterle che ve l'avrebbe condotta.
     
      Quella notte il Dal Poggio non potè chiuder occhio un solo istante. Buon per lui che aveva a pensare alle faccende da sbrigare il dí vegnente prima di lasciar Milano.
      Levatosi di buon mattino, dopo aver annunciato alla servitú la sua partenza pel giorno dopo, e di aver date le disposizioni necessarie, uscí per metter ordine a certe sue pendenze col ragioniere, coll'agente di cambio, coll'avvocato, e poco dopo il mezzogiorno, rientrato in casa, andò difilato nell'appartamento del nonno per comunicargli la presa risoluzione.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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