Pagina (217/243)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. Piuttosto morirei fra gli spasimi... Tu sei certa, Noemi, non è vero, che io non voglio lasciarti?
      - Sí; - disse Noemi gettandosi nelle sue braccia - Se non fossi certa, oggi sarebbe, te lo giuro, l'ultimo giorno di mia vita. Ormai io non ho piú nessuno al mondo altri che te. Non c'è che la morte che ci possa disgiungere... Emilio, Emilio; - continuò ella prendendogli la destra colla propria agghiacciata - Sai tu perché sono qui oggi? sai tu perché sono venuta?
      - Perché? - chiese Emilio sorpreso dell'esaltazione con cui parlava Noemi.
      - Mio marito ha scoperto tutto. Mi ha insultata come si insulta la piú infame, la piú bassa delle donne vendute... Io sono libera.
      - Miserabile ribaldo! - sclamò il giovine stringendo i pugni.
      - Poi mi comandò di tenermi pronta a partire domani all'alba con lui.
      - Possibile!
      - Allora io mi sono ricordata delle tue parole di ieri...e sono venuta. Io non posso partire con lui. Sei tu pronto a difendermi? Tu solo mi puoi salvare. Rispondimi, Emilio, ch'io sappia se debbo vivere o pensar a morire.
      Emilio guardava la cara donna senza proferir parola.
      - Tu dubiti? - disse Noemi interpretando alla peggio quel silenzio.
      - No, - rispose Emilio vivamente - non dubito. Puoi tu crederlo, Noemi?... Io ti ascoltavo;... ero sorpreso; ma vado superbo di poterti dimostrare che ti amo, che ti idolatro... Sí, Noemi, tu sei mia; sarai mia per sempre.
      Il volto di lei si rischiarò tutto di gioia.
      - Ora mettimi in salvo;... non c'è tempo da perdere. Bisogna che egli non ci trovi qui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Noemi Noemi Emilio Emilio Noemi Emilio Noemi Emilio Noemi Noemi Emilio