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      Ancor oggi molti sono onestamente persuasi che Machnò sia stato un «semplice bandito» o un «eroe da pogrom»,7 che abbia saputo raccogliere intorno a sè l'oscura e avida massa dei contadini e dei soldati sconvolta dalla guerra. Ancora oggi molti tengono Machnò per un «avventuriero» poichè prestano fede alle dicerie tanto assurde quanto malvage secondo cui egli avrebbe «aperto il fronte a Denikin», si sarebbe «affratellato» con Petliura, si sarebbe «unito» con Vranghel....
      Molti ripetono le calunniose invenzioni diffuse dai bolscevichi secondo cui Machnò sarebbe stato «alla testa del movimento controrivoluzionario dei kulak8», e per cui «l'anarchismo» di Machnò sarebbe semplicemente 1'ingenua trovata di alcuni anarchici che egli avrebbe astutamente saputo sfruttare nel proprio interesse... Denikin Petliura Vranghel non sono che episodi di guerra evidentissimi: ad essi quindi cercano di attaccarsi e vi costruiscono sopra montagne di menzogne. La lotta con i generali controrivoluzionari è però lungi dall'essere l'unico fenomeno del machnovismo. L'essenza più vera del movimento machnovista, il suo contenuto più profondo, i suoi tratti organici sono restati generalmente del tutto sconosciuti.
      Articoli brevi e dispersi notizie superficiali lavori isolati non permettono di accedere alla vera natura delle cose. Difronte a un fenomeno così complesso e significativo come il machnovismo, articoli e lavori di tal genere dicono troppo poco: illuminano soltanto una parte del quadro e scompaiono quasi senza traccia nel gran mare delle pubblicazioni.


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Storia del movimento machnovista
di Pëtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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