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      Se osserviamo attentamente i latori e i propagandisti del socialismo di stato, vediamo che ognuno di essi č carico di tendenze centralizzatrici, ognuno guarda a sč prima di tutto, come al centro che diriga e ordini le masse. Questo tratto psicologico del socialismo di stato e dei suoi banditori č la diretta continuazione della natura intima dei precedenti gruppi di governanti, gią finiti o in via di finire.
      Secondo fatto fondamentale della nostra rivoluzione č che gli operai e i contadini-lavoratori restano nella primitiva posizione di «classi lavoratrici», produttori amministrati dall'autoritą suprema.
      Oggi in Russia ogni realizzazione cosiddetta socialista, ogni apparato statale governante il paese, ogni creazione di rapporti politico-sociali, non č altro, nella sua essenza, che l'impianto di una nuova signoria di classe sopra i produttori, la costruzione di un nuovo potere socialista sopra di loro. Il piano di questa costruzione e di questa dominazione č stato elaborato e preparato nel corso di decenni dai capi della democrazia socialista e prima della rivoluzione russa era noto sotto il nome di collettivismo. Ora si chiama sistema sovietico.
      Oggi per la prima volta questo piano č posto in atto sul terreno del movimento rivoluzionario degli operai e dei contadini russi. Č il primo tentativo operato dalla democrazia socialista per rafforzare sul paese la sua potenza di stato valendosi della rivoluzione. E come primo tentativo intrapreso soltanto da una parte della democrazia - in veritą la pił attiva, la pił rivoluzionaria, quella sempre piena di iniziative, cioč la sua ala sinistra - e inaspettato dalla grande massa democratica, con le sue forme nette ruppe in un primo tempo la stessa democrazia in pił gruppi che si combattevano a vicenda.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




Russia