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      Alcuni di questi gruppi - mensceviki22 socialisti rivoluzionari23 e altri - stimavano prematuro e arrischiato introdurre il comunismo in Russia in quel momento. Essi speravano ancora di riuscire a dominare il paese col potere dello stato, per la via cosiddetta legale e parlamentare: di raggiungere cioč la maggioranza dei seggi in parlamento coi voti che gli avrebbero dato gli operai e i contadini. Per queste divergenze entrarono in lotta con i loro compagni di sinistra, i comunisti. Ma questo dissidio č temporaneo casuale poco profondo. Č generato dalla incomprensione completa di una larga parte della democrazia, quella pił timida, del significato del rivolgimento politico compiuto dal bolscevismo. Ma non appena essa avrą visto che il sistema comunista non le apporta alcun male, mentre le apre cariche importanti nel nuovo stato, ogni dissidio fra i gruppi nemici cadrą ed essa passerą interamente sotto la guida dell'unico partito esistente, il partito comunista.
      Possiamo gią osservare come l'orizzonte della democrazia si stia schiarendo, qua e lą, in questo senso. Da noi e all'estero molti gruppi e molti partiti si uniscono alla «piattaforma sovietica». Partiti politici grandiosi di paesi diversi, che sono stati i perni della seconda internazionale e da quella hanno combattuto il bolscevismo, si raccolgono ora nel grembo dell'internazionale comunista, e si avvicinano alla classe operaia spiegando la bandiera comunista e gridando evviva alla «dittatura del proletariato».
      Ma come le grandi rivoluzioni del passato in cui hanno lottato gli operai e i contadini, cosģ anche la nostra rivoluzione ha espresso dal suo seno molte autonome iniziative di lavoratori nella loro lotta per la libertą e l'uguaglianza ed ha lasciato chiaramente vedere le loro correnti e le loro fondamentali esigenze rivoluzionarie.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




Russia