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      Era opinione comune a tutti i capi del movimento che occorresse opporre tutte le forze alla contro-rivoluzione monarchica e soltanto dopo la liquidazione di quella pensare alle divergenze ideali con i bolscevichi. In questi sensi ebbe luogo l'unione dell'esercito machnovista con l'armata rossa. Vedremo pił sotto che i capi del machnovismo sbagliarono sperando trovare nei bolscevichi soltanto avversari teorici; dimenticarono di aver a che fare con i pił decisi tiranni e con i pił convinti cultori dello stato. Ma gli errori, quando non conducono alla rovina, sono utili; e quell'errore riuscģ di vantaggio ai machnovisti.
      L'esercito insurrezionale entrņ a far parte dell'armata rossa dopo accordo su questi punti fondamentali: a) il suo ordinamento interno resta quello di prima: b) esso accetta i commissari politici, nominati dall'autoritą comunista; c) dipende dall'alto comando rosso soltanto in campo operativo; d) non puņ essere allontanato dal fronte contro Denikin; e) riceve equipaggiamento militare e vettovagliamento come gli altri reparti dell'armata rossa; f) continua a chiamarsi esercito insurrezionale rivoluzionario e conserva la bandiera nera.
      L'esercito degli insorti machnovisti era fondato su tre principii fondamentali: la volontarietą, l'elettivitą degli incarichi e l'autodisciplina.
      La volontarietą voleva dire che l'esercito consisteva soltanto di rivoluzionari che erano entrati a farne parte volontariamente.
      L'elettivitą significava che i comandanti di tutte le unitą i membri dello stato maggiore il consiglio dell'esercito e in generale tutti gli uomini che vi occupavano posti di responsabilitą, dovevano essere eletti o confermati dagli insorti dei reparti relativi o dalle assemblee di tutti i reparti dell'esercito.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




Denikin