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      Le prigioni non servono a un popolo libero. Se esistono prigioni, il popolo non č libero. La prigione rappresenta una eterna minaccia al lavoratore, e costituisce un attentato alla sua coscienza e alla sua libera volontą, č l'indice della sua schiavitł. Tale era l'atteggiamento preciso dei machnovisti nei riguardi delle prigioni, quindi i machnovisti distrussero le prigioni dovunque arrivarono. A Berdiansk la prigione fu fatta saltare dinanzi a grande concorso di popolo, che partecipņ energicamente alla distruzione. Ad Aleksandrovsk Krivoi-Rog Ekaterinoslav e in molti altri luoghi le prigioni furono fatte saltare o bruciate dai machnovisti. E i lavoratori approvarono.
      A questo punto possiamo far rilevare con grande nostra soddisfazione che i machnovisti realizzarono integralmente il principio rivoluzionario della libertą di parola di coscienza di stampa e di associazione partitica e politica.
      I machnovisti abolirono dovunque i divieti imposti da qualsiasi governo a qualsiasi genere di stampa, a qualsiasi organizzazione politica; dovunque dichiararono che tutti erano liberi di stampare ciņ che volevano, di organizzarsi, di riunirsi. Nel breve tempo di un mese e mezzo, nel quale i machnovisti restarono a Ekaterinoslav, sorsero nella cittą cinque o sei giornali di diverse tendenze politiche: l'organo dei socialisti rivoluzionari di destra «La Democrazia»,62 l'organo dei socialisti rivoluzionari di sinistra «La bandiera della rivolta»,63 l'organo dei bolscevichi «La stella»64 ecc.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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