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      In quest'ultima zona aveva continuato a combattere il compagno Kozhin. Quando ci incontrammo, egli mi consegnņ numerosi documenti redatti dai contadini del luogo, che ci promettevano completo aiuto nella lotta per una libera organizzazione sovietica.
      Quindi con i gruppi di Zabudko e Petrenko, feci una puntata fino al Volga, poi un giro lungo tutto il Don, e mi incontrai con molti dei nostri reparti che legai fra loro e con il gruppo. del Mar d'Azov (gią gruppo Vdovicenko).
      All'inizio dell'agosto 1921 io ero gravemente ferito e in pił parti del corpo: perciņ decisero di portarmi all'estero insieme ad altri comandanti, perchč potessimo guarire.
      In quel momento erano gravemente feriti anche i nostri migliori capi Kozhin Petrenko Zabudko...
      Il 13 agosto 1921 con uno squadrone di cavalieri mi diressi verso le rive del Dnepr e il 16 dello stesso mese, all'alba, con l'aiuto di 17 battelli da pesca usati dai contadini del luogo, passai il fiume tra Orlik e Kremenciug. Quel giorno fui ferito 6 volte ma non gravemente.
      Lungo il nostro percorso e sulla riva destra del Dnepr incontrammo molti dei nostri reparti, ai quali spiegammo lo scopo per cui riparavamo all'estero; ci dissero unanimi: «andate, curate Machnņ e tornate ad aiutarci...» Il 19 agosto, a 12 verste da Bobrintz, incontrammo la 7a divisione di cavalleria dell'armata rossa, schierata lungo il fiume Inguletz. Ripiegare equivaleva alla nostra fine, poichč un reggimento di cavalleria alla nostra destra ci aveva sentiti e si era affrettato a tagliarci la ritirata.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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