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      Così le vittorie machnoviste sui contro-rivoluzionari di Denikin nell'autunno del 1919 non furono sfruttate al massimo nè tramutate in una sola grande rivoluzione ucraina, quantunque le circostanze vi fossero molto favorevoli. Cause di questo errore furono, accanto ad altre diverse, l'eccessivo entusiasmo al momento della vittoria, nonchè la calma e l'indolenza, con cui i condottieri del movimento, Machnò compreso, agirono nelle regioni liberate, senza tenere nella dovuta considerazione il bolscevismo che scendeva rapido dal nord.
      Ma la personalità di Machnò si formò e crebbe contemporaneamente all'evolversi della rivoluzione russa. Ogni anno la sua mente si faceva più precisa. Nel 1921 era molto più profonda che nel '18-'19.
      Quando si considera la personalità di Machnò non bisogna dimenticare l'ambiente estremamente sfavorevole che lo circondò da bambino: quasi completa assenza di istruzione elementare e completa mancanza di esperienze e di direzioni pratiche nella lotta per la rivoluzione sociale. Tuttavia Machnò compì azioni imperiture nella rivoluzione russa e la storia a buon diritto lo porrà fra gli uomini più insigni di questa rivoluzione.
      Quindi ci stupisce che la maggior parte degli anarchici russi, che ambivano a una parte direttiva nel pensiero anarchico, non abbiano saputo vedere l'eccellenza delle qualità fondamentali di Machnò. Molti guardavano a lui attraverso la lente bolscevica, prestando fede a quanto affermavano gli agenti dello stato, oppure dando grande peso a certi lati secondari del suo carattere.


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Storia del movimento machnovista
di Pëtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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