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      » e si presenta come liberatore del popolo russo.
      Ma gli insorti machnovisti sanno bene ciò che gli porta qualsiasi autorità e in particolare quella di Vranghel.
      Incurante di tutta la campagna provocatoria degli agenti bolscevichi, secondo la quale Machnò si sarebbe unito con Vranghel, (pure voci, che ogni uomo onesto e amante della libertà non può non riprovare), il comando dell'esercito rivoluzionario degli insorti machnovisti, saputa l'aggressione di Vranghel, studiò un piano di rottura di uno dei settori del fronte, con l'intenzione di portare un colpo mortale a quell'assassino troppo audace. Allora il governo «degli operai e dei contadini» decise di non permetterlo: infatti se lo avesse consentito, non avrebbe più potuto continuare a diffondere la menzogna che Machnò e Vranghel sono alleati. Mentre ci portavamo al fronte, i bolscevichi concentrarono numerose forze e le gettarono contro di noi.
      Quelle forze si ruppero, come era naturale, contro la dura roccia del nostro potente esercito insurrezionale, ma con la loro azione i bolscevichi hanno permesso che il generale Vranghel possa versare il sangue degli operai e dei contadini ancora per qualche settimana, forse per mesi.
      Questo tradimento, forse unico nella storia, deve essere fatto conoscere al più vasto pubblico possibile, perchè i lavoratori d'Europa e d'America sappiano cosa ha potuto fare il governo bolscevico contro il movimento insurrezionale rivoluzionario.
      Comunque sia, contro il generale Vranghel deve esser condotta una lotta senza pietà dagli uomini dell'armata rossa e da noi partigiani.


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Storia del movimento machnovista
di Pëtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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