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      163. FRITTO DI RICOTTA
     
      Ricotta, grammi 200.
      Farina, grammi 40.
      Uova, n. 2.
      Zucchero, due cucchiaini scarsi.
      Odore di scorza di limone.
      Sale, un pizzico e due cucchiaiate d'acquavite.
     
      Ogni qualità di ricotta è buona purché non abbia preso il forte; ma adoperando quelle di Roma e di Maremma, che sono eccellenti, sarete sicuri di farvene onore.
      Lasciate il composto in riposo per parecchie ore prima di friggerlo. Colle dosi suddette il composto riescirà sodettino e questo è bene onde il fritto prenda la forma di bombe della grandezza di una noce all'incirca. Spolverizzatele di zucchero a velo e servitele calde per contorno a un fritto di carne. Dello zucchero dentro, come vedete, ce ne va poco, perché esso brucia e il fritto non prenderebbe allora un bel giallo dorato.
      Per dare a queste e simili bombe la forma possibilmente rotonda, va preso su il composto con un cucchiaio unto col liquido bollente della padella, dandogli la forma coll'estremità di un coltello da tavola, intinto esso pure nell'unto medesimo.
     
     
      164. FRITTO RIPIENO DI MOSTARDA
     
      Questo fritto si può fare in Romagna ove d'inverno è messa in commercio la mostarda di Savignano o fatta all'uso di quel paese, che una volta era molto apprezzata; ma non saprei dirvi se siasi mantenuta in credito.
      Mancandovi questa, potete servirvi di quella fatta in casa, descritta al n. 788.
      Formate una pasta piuttosto tenera coi seguenti ingredienti, lavorandola molto colle mani sulla spianatoia.
     
      Farina, grammi 220.
      Burro, grammi 30.
      Sale, un pizzico.
      Latte, quanto basta per intriderla.


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La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene
Manuale pratico per le famiglie (790 ricette)
di Pellegrino Artusi
pagine 583

   





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