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      .. Pin! Pan! partono due spari: si vede gente correre, s'odono urli, imprecazioni, minaccie d'uomini, grida angosciose di donne: una che ci era vicina, e che sin allora era stata cheta e serena dando il latte al suo bimbo, s'alza sbigottita, figge lo sguardo ove nell'ombra pare attaccata la mischia, crede vedervi avvolto il marito: - Madonna Santissima! Pietro mio! - consegna, o piuttosto getta il figlio ad una vicina e corre via a cacciarsi tra mezzo ad aiutare il marito.
      Che è? che non è?
      Passa uno correndo e grida: - Peppe Rosso ha menato a Natale Raparelli... ci son tutti... è l'inferno!... e aver lasciato a casa il coltello... Au!...
     
     
     
      CAPITOLO VII
     
      VISITA DI CONGEDO AL SOR CHECCO
      (Continuazione)
     
      Nel bosco della Faiola, ad un miglio di distanza da Marino, era una povera cappelletta composta di quattro mura ed un tetto, dedicata ad una Madonna, per la quale i contadini avevano una gran devozione. Dallato all'immagine pendevano appiccati voti d'ogni qualità: occhi, braccia, gambe ed altre parti del corpo umano di cera: grucce, archibusi e pistole, scoppiate innocuamente fra le mani di chi le portava; e coltelli ivi deposti da tali che sapevano grado ad un'ispirazione celeste dell'avere rinunciato a fare una loro vendetta.
      Accade difatti assai di sovente, quando è piú accesa una rissa, e che gli avversari stanno per ferirsi co' coltelli sguainati, veder donne cacciarsi fra i due e gridare: - Figli benedetti, portate i coltelli alla Madonna! - Quando quest'intromissione può esser fatta a tempo, quasi sempre riesce, e si vedono i due nemici accerchiati, stretti, presi per le braccia e pe' panni rimaner sospesi un momento, poi darsi vinti, lasciarsi condurre fra una turba di femmine e di ragazzi a qualche Madonna, e legati i coltelli accanto all'immagine, ritornarsene a casa in pace, contenti e benedetti.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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