Pagina (235/890)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Certo, ad avere la testa piena di riviste, delle parate, delle manovre di Napoleone, riusciva amaro veder il nostro maggiore, la domenica, quando il reggimento si metteva in rango per andar a messa, imbrogliarsi per fargli aprir le file!(11) Vedere in Piazza d'Armi il colonnello (avendo poca memoria, si scriveva su un foglietto i movimenti ed i comandi, e lo scordava poi sul suo tavolino), vederlo cercarsi per le tasche e poi voltarsi ai vicini e gridare: Padroni, 'l papè? Chi elo ch'a l'a pià 'l papè?(12)
      La vergogna del non saper la teoria, quella poi non la volli avere, e non la vollero la maggior parte dei miei compagni. Si studiò con furore sotto l'aiutante maggiore che ci faceva scuola, e non era passato un mese, che ne sapevamo piú del colonnello, del maggiore e di qualche capitano, e prestissimo fui giudicato capace, non solo di condurre, ma d'istruire, tanto a piedi tanto a cavallo il terzo squadrone, al quale appartenevo.
      La teoria ed il comando erano i medesimi dell'esercito francese: ma i nostri zucconi di Corte, naturalmente, non erano venuti di Sardegna per subire i capricci dell'usurpatore. Volevano far di piú e meglio. Composero una nuova teoria col comando in italiano e fin qui, va a meraviglia; ma le altre innovazioni o invenzioni bisognava vedere! Ne darò un solo esempio.
      La posizione della prima fila nella carica era quella d'oggi che tutti sanno. Ma quello che tutti non sanno, è il movimento che ci era prescritto quando s'arrivava su un quadrato. Ecco il ritrovato che doveva darci la vittoria - precise parole:
      Ogni cavaliere, arrivando sulla fanteria, darà col suo squadrone un colpo dal basso in alto, per tentare di svellere la baionetta dal fucile del fante!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





Napoleone Vedere Piazza Armi Padroni Corte Sardegna