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      .. mette almeno n'auto ducato!...
      Col conte La Margherita trovai altresí un altro connazionale, il marchese Amat di San Filippo, ottimo e garbato giovane, che ora è il cardinale Amat, uno dei membri piú distinti del sacro collegio.
      Se queste pagine cadono sott'occhio a questi miei due vecchi amici, vogliano scordare un momento la diversità della via che ciascun di noi percorse, e rammentare le gradite escursioni che facemmo insieme nelle tepide sere di quel fortunato clima; rammentino quel valentuomo di Federigo, culto ed attento cicerone, che ci era sicura scorta in quel vasto labirinto, e grazie al quale ne potemmo vagheggiare le bellezze e le rarità.
      Tornando a Roma, m'accadde un'avventura da rompere il collo, se non fossi stato destinato a passar questa, come altre peggiori, uscendone sempre senza uno sgraffio.
      Ad una delle poste della lunga e diritta strada delle Paludi Pontine, il legno era fermo e gli si attaccavano i cavalli. Il postiglione della posta precedente aveva già ricevuto i suoi denari e pronunziati tutti gli accidenti, le maledizioni e le bestemmie d'uso per ottenere un grosso di mancia di piú. Io aveva terminata quella pendenza, e leggevo. La partenza di un legno a quattro cavalli da una di codeste poste, pare la mossa della tregenda de' diavoli e delle versiere, tanti sono gli urli, i salti, gli schizzi, le impennate di quelle sei bestie, contando i postiglioni, ed anzi di quelle otto o dieci, contando gli stallieri, i ragazzacci che spingono, frustano ed urlano, i cani che abbaiano, ecc. Pure finalmente... via!... il piú delle volte s'infila la strada maestra, ed a slanci, a saltimontoni, o per lo meno di carriera serrata s'arriva, se piace a Dio, e se non si fracassa nulla, all'altra posta.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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