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      Non era molto certamente; tanto piú per un soggiorno in Roma ove tutto era caro piú che a Torino. Ma sarei andato con niente; tanto piú mi risolsi accettare quello che voleva fissarmi.
      Allora questo magro sussidio mi fece un certo senso. Pensavo tra me che avrebbero potuto mostrare meno lesina a mio riguardo. Ora coll'esperienza mi sono convinto che mio padre aveva mille ragioni. Quel sistema di far trovar la pappa fatta ai giovani, è quello poi che produce gli uomini senza nerbo, senza ripiego, senza capacità di resistenza contro gli urti del mondo esterno. E lo benedico ogni giorno ch'egli abbia seguito con me il sistema opposto; oh! egli certamente era lungi dall'esagerare.
      Se tutti i giovani che si mettono in carriera avessero centotrentacinque franchi mensili del loro, il mondo sarebbe meglio provveduto che non è.
      Per me però era una notabile decadenza. Dall'aver due o tre cavalli, un servitore, e, stando al corpo, un soldato, stavo per trovarmi a zero cavalli, zero servitori, e casa e tavola, tutto peggiorato.... Ma, ripeto, sarei andato anche rimettendoci di mio, e partii.
      Per mia madre particolarmente fu un dolore il distacco. Ma con quel suo bravo cuore, che non sentiva che per gli altri, il sacrifizio si compieva sempre incontrastato e indiscusso. Essa m'accompagnò sino alla scala, e scese qualche gradino per darmi un'ultima occhiata. Quest'occhiata la vedo ancora dopo quarantatré anni come fosse adesso.
      In quel tempo non esisteva la strada pe' Giovi. Passai la Bocchetta e arrivai a Genova. Vi trovai Cesare Balbo, maggiore nel reggimento di Casale: vi trovai Alberto La Marmora anch'esso al servizio. Non parlavano che di politica, delle cose presenti di Napoli, delle future pel Piemonte.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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