Pagina (347/890)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Cosí tutti campano, e nessuno s'ha da incaricare di loro. Ma viene al mondo un grand'uomo, che diventa Ministro, e si persuade che bisogna proteggere la cappelleria; istituisce un'accademia, e vi chiama i piú distinti cappellai del paese, li paga bene, e quelli insegnano meglio, dimodoche ogni anno si mettono in attività tanti cappellai nuovi, de' quali non c'è bisogno, perché non ci sono piú capi da coprire; questi non avendo pane, stridono, si lagnano, tribolano il pubblico, ed allora le anime buone fondano una società onde comprare i cappelli d'avanzo, tanto da dar da vivere ai cappellai altresí d'avanzo: ed il ministro presenta alle Camere una domanda di fondi onde concorrere alla spesa. Ma non era meglio risparmiare quell'altra spesa, e non mantenere fabbrica di cappellai pei quali non c'è lavoro?
      Questa forma di protezione detta Società promotrice, ha poi altri inconvenienti. Primo, quello di stancare il prossimo a furia di strofinargli sotto il naso queste benedette belle arti. Volete che una cosa alletti? fate che se ne desti desiderio; e oramai non c'è piú angolo da rifugiarsi, dove non si trovi qualche ramificazione di quel proteggere benedetto. Però non è peccato italiano il pensiero delle esposizioni perenni. Di chiunque sia è stato un malaccorto peccato.
      Secondo inconveniente. Chi espone, salve pochissime eccezioni, ha bisogno di vendere, anzi necessità, anzi l'hanno piú di lui i suoi creditori. Se quel tal quadretto si vende, il sarto, il calzolaio, il coloraio hanno o il saldo, o un acconto, col quale si fonda il credito per un altr'anno. Per conseguenza si mettono in moto compari e comari, protettori, amici, si va a far riverenze in ogni senso e d'ogni misura a ministri, impiegati, uscieri, né si tralasciano tutti quegl'invisibili fili di sesso femminino che danno occulto moto ai meccanismi della società. Per conseguenza i caratteri si abbassano, si falsano, e quella tal protezione all'arti belle si muta o in un'opera di misericordia, o in un ignobile e corruttore impulso.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





Ministro Camere Società