Pagina (372/890)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quando (non mi stanco di ripeterlo) essa cesserà d'ardere incensi a chi la calpesta o l'ha calpestata, diminuiranno forse i calpestatori.
      Ma i lavori di Triboniano, il Codice, le Decisioni, il Digesto, le Novelle, l'intero Corpus juris, non sono forse, mi dirà lei, il piú splendido monumento della sapienza umana? Non è esso forse l'eterna base del diritto, non è monumento romano?
      Quando su Roma avea già regnato Odoacre, Teodorico, Teodato, Totila, Teja, ecc. quando i rappresentanti di Roma si sbranavano nel circo di Costantinopoli per i cocchieri verdi o turchini, e gli imperatori passavano il tempo a discutere oscure questioni dogmatiche, pare un po' tardi per parlar di Roma.
      Il vero codice antico di Roma metteva la vita della moglie e de' figli in mano al capo di casa; consegnava i debitori insolvibili ai creditori col gentile invito dato in tre parole dalle XII tavole: In partes secanto, cioè fatelo a pezzi e divideteli fra voi: era inesorabile cogli schiavi. Invece lo slavo Giustiniano portò la luce nel caos della legislazione romana, ne formò un corpo omogeneo, e seguitò l'opera di Costantino, sforzandosi d'introdurre il nuovo principio cristiano dell'uguaglianza de' diritti tra gli uomini, in quella giurisprudenza pagana che non riconosceva uomini se non i suoi concittadini.
      Non il sentimento del dritto e del giusto è la vera eredità dell'antica Roma: la sua vera e triste eredità, il sentimento da lei consacrato, e rimasto piú o meno latente nella coscienza dell'umanità per quattordici secoli, è invece la glorificazione della forza a danno del diritto. Tutti i capi delle prime invasioni barbariche mendicavano il titolo di patrizio dai deboli imperatori: e perché cercare da principi sprezzati uno sprezzabile titolo? perché era nella coscienza pubblica d'allora l'idea che a Roma era dato dal Cielo il privilegio d'opprimere, e che il titolo di patrizio procurava una specie di delegazione di questo privilegio, cosí opportuno alla felicità dell'uman genere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





Triboniano Codice Decisioni Digesto Novelle Corpus Roma Odoacre Teodorico Teodato Totila Teja Roma Costantinopoli Roma Roma Giustiniano Costantino Roma Roma Cielo