Pagina (389/890)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dal conte Lando a Gasparone, come il mondo perde in poesia!
      Il Governo papale s'era dato da fare per liberarne il paese: ma se, verbigrazia, a bordo d'una fregata ogni corda che si tira restasse in mano, vorrei sapere come s'andrebbe avanti, e come la ciurma la potrebbe dirigere.
      Il Governo del Papa era, com'è, e come sarà sempre, in identico caso. Tutte le sue prove per distruggere i briganti erano riuscite vane, perché gli istrumenti che adoperava erano fradici. E quindi non riuscí mai a nulla, fin al giorno in cui conchiuse con essi un trattato, da potenza a potenza; trattato che i briganti osservarono, e che il governo violò, facendo prigione a tradimento Gasparone e tutta la sua compagnia nel castello della Riccia.
      Ma queste cose accaddero parecchi anni dopo al tempo del quale scrivo.
      Allora si seguitava a provare ora un modo, ora un altro; ed il modo del momento era stato il formare bande di briganti in ritiro, o convertiti o disgustati; dar loro le medesime armi, il medesimo vestiario, l'ordinamento medesimo de' briganti attivi. Quanto allo spirito ed alle tendenze non c'era da occuparsene. L'identità era perfetta.
      Ero un giorno in mezzo alla macchia, sotto i cosí detti campi d'Annibale, i quali messi dal Senato all'incanto, mentre li occupava l'esercito Cartaginese, trovarono compratori.
      Dal non voler patteggiare con Annibale, al venir a patti con Gasparone! Distanza assai lunga che costò a Roma un viaggio di oltre duemila anni.
      Mentre disegnavo certi bei tronchi giovani, mi sento alle spalle lo scoppio di quattro archibusate. Mi volto, e vedo uomini che vestivano da briganti.
      Erano gli originali o erano le copie? Siccome il cantabat vacuus di Giovenale era esattamente la mia condizione, cosí, non avevo motivo di prendermene troppo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





Lando Gasparone Governo Governo Papa Gasparone Riccia Annibale Senato Cartaginese Annibale Gasparone Roma Giovenale