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      Il solo materialista non vedrà motivo veruno di accettarle, ed avrà ragione. Un materialista che non pensasse prima di tutto a sé, sarebbe nell'assurdo.
      Ad onta della lunghezza della citazione fatta, debbo pur chiedere al lettore licenza d'aggiungerne un'altra. Se egli è uomo di cuore, deve comprendere da quanto ho già esposto su mio padre, ch'io non debba né possa lasciare incompleto il ritratto d'una cosí nobil figura. Il brano seguente d'una sua lettera mostra s'egli appartenesse a quella setta di ciechi reazionari che avrebbero voluto ricondurre il mondo all'assolutismo del papato e dell'impero; setta che fu il vero artefice delle rivoluzioni moderne e l'origine di tutte le nostre sventure.
      Egli scriveva a mio fratello Roberto, e dopo un breve esordio continuava cosí:
      L'annunciare che si tende a costituzionalizzare l'Europa tutta ed anche l'Italia, sarà verissimo. L'effettuazione ha molte probabilità. Il tempo dirà se fondate; e quando lo fossero, scioglierà poi (morti noi tutti) il dubbio, se ne sarà risultato piú o meno bene per li viventi d'allora. Ciò ha nulla che fare con quanto io scriveva dapprima. Se diventasse costituzionale il Piemonte, come accadrebbe? Per ribellione? Non so per quali vicende si passerebbe. So bensí quale sarebbe il mio contegno. Certamente m'opporrei ai rivoltosi con quanto avrei di senno, di vigore, di credito; e probabilmente non vedrei gli ultimi eventi che condurrebbero contro il volere del Re il rivolgimento.
      Se poi succedesse per volere regio, fosse questo effetto di persuasione o di timore di maggior male, ed io m'adatterei al regio ordinamento: e fermato il nuovo sistema, ne sarei tenace mantenitore. Obbedire a chi regge è dovere, mediante alcune restrizioni: sarebbe quasi senza restrizioni, qualora il Re stesso avesse conceduto un altro modo di monarchia, mista o costituzionale che dir si voglia.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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