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      Il suo desiderio di giunger presto alla meta del viaggio non dovea tuttavia procedere da nessuna lieta cagione, e pareva invece effetto di cieca e reluttante obbedienza ad una volontà prepotente, a giudicarne dai frequenti sospiri che uscivan dal petto del vecchio.
      In un passo men malagevole, ove riuscí alla mula di levar il trotto per pochi passi, venne, per questo moto, a risuonare un pugno di mediatini(38), ch'egli aveva in una sacca appesa alla cintola, ed allora i sospiri del vecchio finirono in quest'esclamazione:
      - E potrò poi salvarmi l'anima, facendo di queste cose?
      Ma il dubbio espresso da tali parole non parve rallentar punto la sua voglia di sollecitare il viaggio, che anzi, per la prima volta, spronò la mula in atto quasi adirato, dicendo:
      - Se Iddio non vorrà aver pietà di me, l'abbia almeno del povero figliuol mio!
      Dette le quali parole, seguiva per un pezzo tacito la sua via.
      Giunto su un tratto scoperto, dov'era un poco di rialto, conobbe non aver smarrita la strada, ritrovandola battuta e rivedendo certi segni noti che gliel'indicavano. Pensava dover presto giungere ad un crocicchio dove facevan capo quattro strade ed era eretta una croce, detta perciò Croce alle quattro vie; ma, seguitando innanzi, sentí presto affondarsi nella sabbia le zampe della mula ed entrava dove un letto di melma e di ghiaia avea di fresco occupato il terreno, non vi lasciando orma di strada.
      Di chiaro giorno non sarebbe stato difficile tener la direzione, guidandosi secondo la vista d'oggetti lontani: ma era invece ormai notte buia e, al di là della circonferenza d'una ventina di passi, tutto si perdeva in una tinta monotona ed oscura.
      Convenne qui al vecchio fermarsi un momento a pensare, poi, risolutosi per la parte ove gli parea piú probabile trovar la Croce alle quattro vie, riprese per quella a camminare e, dopo breve viaggio, vi giunse in effetto, ma la trovò travolta dalla piena, la strada scomparsa affatto e la giacitura del suolo mutata interamente da quella di prima.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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