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      Se vi ricordate si ballò tutta la notte; anzi qualcuno osservò che eravate cosí ben messa che facevate persino scomparire la sposa.
      GERTRUDE. Siete se non sbaglio Edwardo Fort. Sí sí mi ricordo benissimo di quel che mi dite.
      EDWARDO (guardando Giorgina). Non mi ricordava che aveste una sorella. Questa è maggiore o minore di voi?
      GERTRUDE. Eh questa non è mia sorella. È figlia del primo letto di povero mio marito: non so se l'abbiate conosciuto, era un uomo molto vecchio quando mi sposò; io allora era giovinetta, giovinetta...
      EDWARDO. Io veramente poco lo conobbi ma era grande amico di mio padre. Eh già s'intende vecchi con vecchi, e giovani con giovani, ogni simile ama il suo simile. Ed io credo che me la farei meglio con voi che con lui. (Edwardo la guarda maliziosamente.)
      GERTRUDE (ridendo). Bricconcello!... (Da sé.) Questo soldato non mi spiace, è diverso da tutti gli altri. (Forte.) Giorgina va' in casa a far le tue faccende.
      GIORGINA. Vado subito. (Ad Edwardo piano.) S'incomincia bene. (Parte.)
     
     
     
      SCENA QUINTA
     
      GERTRUDE e EDWARDO.
     
      EDWARDO. Davvero, signora Gertrude, non sapeva che foste cosí vicina al nostro campo: figuratevi, se l'avessi immaginato non avrei tardato a venirvi a vedere. È vero che appena aveva il piacer di conoscervi, ma alla nostra età le conoscenze si fanno in un momento: e poi i militari e le belle donne hanno insieme stipulato alleanza offensiva e difensiva in tutte le parti del mondo.
      GERTRUDE. Bravo Edwardo siete molto di buon uomore: e vi volete un po' burlare di me. Mi avreste sempre fatto un piacere venendo a casa mia; ed ora che la conoscenza è fatta, sarete sempre il benvenuto. A dir il vero io non mi lascio molto vedere ne' contorni adesso... perché... con questo campo cosí vicino.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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