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      Io venir qui per far l'amore col Colonnello?... Io?...
      FRITZ. Misericordia. S'acqueti, s'acqueti e mi perdoni ch'ella non ha ben intese le mie parole. Non sarei mai stato tanto impudente e sfacciato per crederla una ragazza, e per immaginare che avesse da trattar col Colonnello nel modo che ha voluto intendere. No signora le giuro per quel che vuole che questo non mi passava neppure alle miglia dal cervello. Ella ha troppo splendidamente scolpita sul viso l'onestà la piú inespugnabile perché mi venisse anche un lontano sospetto. Basta guardarla per vedere che la di lei persona e l'amore sono due cose che non stanno, non staranno, e forse non sono mai state insieme. Ma voleva dire...
      GERTRUDE. Come, impertinente, cosa sapete voi... Non voglio perder il tempo ad altercare con questo pazzo. Troverò chi m'insegnerà dove sia il Colonnello, e poi mai piú non rimetterò i piedi dove sono soldati... (Vuol partire.)
      FRITZ. Moriremo di disperazione.
     
     
     
      SCENA QUARTA
     
      COLONNELLO e DETTI.
     
      FRITZ. Signor Colonnello questa donna vi vuol rimettere un biglietto.
      COLONNELLO (a Gertrude). Date qua. (Mentre legge va guardando a vicenda Gertrude e il biglietto con atti di grandissimo stupore.) Ma chi vi ha dato questo biglietto?
      GERTRUDE. Il re che è venuto a riposarsi un momento al nostro casino. Anzi mi ha detto, fate presto e dite al colonnello che fra un par d'ore sarò di ritorno.
      COLONNELLO (guarda il biglietto e Gertrude come sopra). Questo mi pare un sogno. (Legge la frase del biglietto da sé) "Fate sul momento sposare quella che vi porterà il presente ad Edwardo Fort, granatiere della mia guardia... me ne dovete rispondere... Federico." Prima del mio ritorno... La cosa è incomprensibile! O al re o a me ha girato il cervello senza dubbio.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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