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      DUCHESSA (fa altrettanto).
      PADRE MELINI. Ma la purità delle intenzioni e la santità dello scopo santificano i mezzi. E spesso si vede, per disposizione della Provvidenza, che i peccatori servono d'istrumento ai suoi disegni, e...
      DUCHESSA (con una leggera impazienza). Bene, bene... lo so anch'io... sono necessità deplorabili... ma veniamo a noi.
      PADRE MELINI. Il partito liberale è numeroso nella nostra città; ogni giorno s'aumenta; s'insinuano in tutte le classi le nuove idee, di qui tutti i danni: vien mancando il rispetto al trono, la fede, l'influenza della Compagnia, e non abbiamo armi per combattere questi cattivi effetti, perché il liberalismo si mantiene in una posizione nella quale non possiamo assalirlo, non si scopre con nessun atto, nessuna dimostrazione. Metta che, invece, accadesse un'esplosione. Bastano, son certo, le forze dello Stato a comprimerla e, se non bastassero abbiam l'Austria. Ci liberiamo dai capi, gli altri rimangono soli senza direzione e, perciò, senza forze. Quest'esplosione non accadrà mai finché non vi sono altri uomini alla testa dei liberali. Il dottor Carli è una buona testa e, sebbene odii il sistema attuale, conosce abbastanza che un movimento, invece di distruggerlo, lo renderebbe piú forte. Egli ha influenza e l'adopera per tener addietro chi vorrebbe moti e rivoluzioni. Gli altri, che vorrebbero spingere in questo senso, non hanno influenza, perché non hanno cervello. L'avvocato Arcadori tutti sanno che è liberale per rabbia di non esser conte; quel Cimone Bruzio è troppo pazzo col suo repubblicanismo sudicio per aver chi gli dia retta; quell'altro medico Giustini è ateo e materialista, e lo affetta cosí pubblicamente che molti se ne scostano.


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Racconti leggende e ricordi della vita italiana
(1856-1857)
di Massimo d'Azeglio
pagine 890

   





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