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      ... Ma se posso una volta veder questa razza di là dall'Alpi... E voleva dire: faremo in modo di sbrigarci anche dagli Spagnuoli; ma si ricordò che era al loro servigio, e, rompendo a mezzo la frase, finì con un sospiro.
      Brancaleone pensava più alla parte colonnese che al bene della sua patria, e non poteva entrar pienamente nei sentimenti del suo amico; ai quali però partecipando in qualche guisa, ed a suo modo, rispose:
      - Se quest'esercito si potesse metter in rotta, non passerebbe forse molto tempo che avremmo ad assaggiare il vino del signor Virginio Orsino; e le cantine del castello di Bracciano vedrebbero una volta come son fatte le facce de' cristiani: e Palestrina, Marino e Valmontona, non vedrebbero più il fumo del campo di que' suoi ribaldi; nè sarebbero più desti a ogni tratto da quel maledetto grido, Orso! Orso! ma... non si paga ogni sabato! - Da questa risposta conoscendo Ettore che se Brancaleone s'univa a' suoi desiderii, era però ben lontano dal concordare interamente con lui quanto ai motivi, tacque; e camminarono per buon tratto di strada senza che il silenzio venisse rotto da nessun dei due.
      Il trombetta li precedeva d'un'arcata.
      Non avrà il lettore scordati i cenni del prigioniere francese circa gli amori di Fieramosca. I suoi compagni che ne udivan parlare per la prima volta, si dolevano di questi suoi dispiaceri, e per l'affetto che gli portavano, e perchè in una brigata di giovani si soffre malvolentieri chi non mette del suo per mantenere ed accrescere il buon umore.


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Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta
(Racconto)
di Massimo d'Azeglio
Borroni e Scotti
1856 pagine 322

   





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