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      - Oh padre mio! disse Ginevra, tutta compresa di venerazione per le parole che udiva, Iddio parla per bocca vostra: dunque ancora posso sperare, e non sono abbandonata per sempre?
      - No, anima benedetta! anzi quanto più duro è il combattere, tanto sarà più gloriosa la palma. Ma ora che Iddio vi dà grazia e tempo di conoscere le vostre colpe e le sue misericordie, pensate a non tornar addietro, e ricordatevi di ciò ch'egli dice: sarebbe stato meglio per loro non conoscere le vie della giustizia che il ritrarsene dopo averle conosciute. Chi pone mano all'aratro e poi si volge indietro, non è degno della mercede. - L'immagine di quell'uomo non può uscirvi del cuore? Vedete dove avevate poste le vostre speranze, da chi aspettavate gioja e conforto! Vedete per chi avete sprezzato l'amore del vostro Dio! Per uno che, quella fede mondana e colpevole che v'avea data, neppure ve l'ha saputa serbare; che ad un soffio s'è volto altrove senza curarsi di voi. Così attiene il mondo le sue promesse; e non ostante sprezzate, per seguirlo, le promesse immancabili dell'Eterno! e quando egli vi fa toccar con mano la vanità de' vostri desideri, quasi vi sdegnate, invece di prostrarvi innanzi a questo miracolo di bontà?
      Non potete perdonare a colei? Ed in che v'offese? Prima, nè pur vi conosce; poi, è donzella libera, può attendere senza delitto a questi pensieri. Oh quanto dovreste piuttosto amarla, ed adorare in lei lo stromento che la mano di Dio adopra per la vostra salute! Anch'io son peccatore, lo fui, fui tanto sciagurato e cieco da cercar nelle creature la pace del cuore.


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Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta
(Racconto)
di Massimo d'Azeglio
Borroni e Scotti
1856 pagine 322

   





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