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      Che se altramente fosse, & se del vero Alicorno se n'havesse di piu sorti, in trascorso di tante centinaia d'anni, che questo animale è in tanto conto, & parimente il suo corno, già se n'harebbono infiniti, ò almeno harebbono arricchiti tutti i tesori del mondo.
      Et però à piu chiarezza del nostro ragionamento, quì porremo questa conclusione, che veramente essendo il vero Alicorno sol'uno, & mancando noi del proprio genere, non debba però partorir confusione, che dagli autori gli sia dato nome per simiglianza, ò di Cavallo, ò d'Asino, ò di Cervo: perche ogni genere per confuso che sia, si specifica dalle sue proprie differenze, le quali noi verremo raccogliendo da tutte quelle testimonianze degli autori, che in ciò troverremo piu conformi, & per altri contrasegni, & historie concluderemo fermamente quel, che sia Monocerote, dove si truovi, & le eccellentie, che gli si danno.
     
     
      DESCRITIONE DELL'ALICORNO.
     
      Degli autori adunque, tre fra gli altri descrivono questo animale chiarissimamente, Filete, Eliano, & Plinio. Filete autor greco assai compiutamente lo descrive in queste poche parole. È il Monocerote un'animale, che crudelmente ferisce de' morsi, & de' calci; dà i crini, ch'egli ha in fronte manda fuori un corno fierissimo, il quale non è concavo, ne leggieri à guisa degli altri corni, ne piano, ne pulito, ma piu aspro d'una lima di ferro, ravvolto poi à lumaca in molte striscie, piu aguzzo di un dardo, perche non è torto, ma del tutto diritto, & nero da alto à basso, eccetto in cima.


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L'alicorno
di Andrea Bacci
1573 pagine 78

   





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