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      Firenze, 4 gennaio 1882,
     
      Gentiliss. signor Trevisini,
     
      Ella cortesemente mi chiede quattro righe di prefazione per il nuovo libro della signora IDA BACCINI; ed io appagherei il suo desiderio, qualora credessi che le quattro righe che Ella m'invita a scrivere, potessero giovare a qualcosa. Io però non lo credo; e d'altra parte Ella, provetto ed esperto editore, sa che i buoni libri non hanno bisogno di raccomandazioni, come il buon vino non ha bisogno di frasca; i buoni libri si fanno, a poco a poco, strada da sè nelle scuole e nelle famiglie, e la guerra che può essere loro mossa da qualche malevolo non riesce davvero a farne vendere una copia di meno. Il buon senso, grazie a Dio trionfa in tutto; esso non guardando in faccia a nessuno, non curando le combriccole lasciando biasimare o lodare a lor posta i critici venderecci, se ne va dritto dritto per la sua via, ed ha con sè tutti i buoni, tutti gli onesti, ossia i più. E il buon senso in fatti trionfa anche nella scelta dei libri di testo; prova ne sia che quelli scritti dalla signora IDA BACCINI vengono letti molto volentieri dai nostri fanciulli, e sono adoperati in moltissime scuole italiane. Dettati nel puro e gentile idioma toscano, questi libri parlano al fanciullo il suo linguaggio, lo dilettano, lo avvezzano a vedere, ad osservare il mondo esteriore, come ad amare il bene morale.
      Prima di accingersi a scrivere libri scolastici, l'Autrice si fece maestra, e nelle scuole, in mezzo a centinaia di fanciulli, imparò a conoscerne il cuore, e vide il modo di mettere in pratica i principî della scienza pedagogica moderna.


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Lezioni e racconti per i bambini
di Ida Baccini
Edizioni Trevisini
1882, pagine 118

   





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