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      A questo punto Lello annodò le braccia intorno al collo della mamma e nascose la testa nel seno di lei.
      - Che cos'hai? chiese questa maravigliata. Ti senti male?
      - Oh mamma! rispose il bambino, lo conosci Geppone, il figliuolo del lattaio?
      - Sicuro che lo conosco! Ebbene?
      - Stamani, nell'andare a scuola, l'ho incontrato, e siccome non m'ha voluto far montare sul baroccino dove ci aveva le fiasche del latte, l'ho trattato di contadinaccio e di villano!
      - E lui che cosa ti ha risposto?
      - Lui! Nulla. Ha seguitato la sua strada, a capo basso, senza neanche voltarsi indietro.
      - Forse piangeva, osservò la mamma.
      E senz'aggiungere una sola parola uscì dalla stanza.
     
      Lello rimase male, male di molto. Avrebbe preso che la mamma lo avesse gridato, magari picchiato. Quel silenzio doloroso gli fu più amaro d'ogni rimprovero.
      Si pose di nuovo a guardare i campi a traverso i vetri della finestra e pensava: Se io non rivedessi più il povero Geppone e non potessi perciò chiedergli perdono, come farei a campare con questo struggimento?
     
     
      1. Che cos'è l'aratro?
      2. Raccontatemi la storia d'un pezzetto di pane.
      3. Il grano serve solamente alla fabbricazione del pane?
      4. Accennatemi altre specie di grani.
      5. Perchè Lello aveva dei rimorsi?
     
     
     
      Turco e Sparalampi.
     
      Era una gran passione con quella benedetta bambina dell'Ersilia: l'acqua ghiaccia le faceva paura: il sole le dava il dolor di capo, il vento le produceva le scoppiature sulla pelle, i vestiti di lana la bucavano, quelli di tela le agghiacciavano il sudore, quelli di cotone le si appiccicavano alle spalle.


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Lezioni e racconti per i bambini
di Ida Baccini
Edizioni Trevisini
1882 pagine 118

   





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