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      Come alcuni re visigoti, Autari e alcuni altri re longobardi presero poi il nome romano di Flavio; perché questo, piú che qualunque altro, non si scorge; forse perché ricordava Tito e Vespasiano signori rimasti popolarmente famosi per bontá. E trovasi poi un passo unico, il quale indicherebbe un addolcimento materiale negli ordini della conquista, se non che ei si legge diversamente ne' codici: "Populi tamen aggravati pro longobardis hospitia partiuntur", ovvero "per longobardos hospites partiuntur", oltre altre lezioni ancora. Né ci possiam metter qui tra le interminate dispute che se ne fanno. Dirò, in una parola, che io pendo alla prima lezione, e cosí all'interpretazione la quale concorda con tutto l'addolcimento della conquista narrata da Paolo: cioè che i longobardi oramai stanziati si risolvessero al modo piú mite di prendere il terzo, non piú in frutti, ma in terre; e che cosí rimanessero molti italiani territorialmente liberi. Ad ogni modo, civilmente e politicamente essi rimaser certo servi molto piú che non sotto a' goti. Di magistrati propri essi ebber tutto al piú alcuni giudici, dati forse anche qui dai vescovi, e sofferti da' longobardi che non volean per certo imparar le leggi romane; ma non piú conti propri pari a' grafioni, come sotto ai goti, e men che mai ministri romani, come Cassiodoro, ed altri anche in Francia e Spagna.
      16. Autari ed Agilulfo [584-615]. - Con tutto quest'ordinamento, scioltissimo, come si vede, e giá simile a quello che fu poi detto "feodale", segue una storia povera di vera grandezza, ricca sí di quelle avventure cavalleresche, che ad alcuni paiono essere state rimedio, a noi poco piú che ornamento della feodalitá. - Autari allontanò i franchi scesi tre volte, trattando prima, poi sconfiggendoli; co' greci fece tregue e guerre, e corsa l'Italia fino a Reggio di Calabria, spinse il cavallo in mare gridando: - Fin qui il regno.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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