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      Ma che? Dall'epoca appunto a cui siam giunti, dall'abbandono delle crociate, dal non ascolto dato a Gregorio X, i principi cristiani quasi sempre amarono aggirarsi, intricarsi nel medesimo cerchio di politica ristretta europea gli uni contra gli altri, anziché estenderla agli interessi esterni e comuni. - Ad ogni modo, morto il buon papa Gregorio X, come appunto s'apparecchiava a passar in Asia egli stesso [1276], succedettergli in poco piú d'un anno quattro papi: Innocenzo V, Adriano V, Giovanni XXI e [1277] Niccolò III imitator di Gregorio, paciero e guelfo moderato come quello, ed anche piú di quello, temperator della oltrepotenza angioina. Appoggiandosi al nuovo re de' romani, fece a Carlo deporre i titoli e le potenze di senator di Roma, e di vicario imperiale in Toscana; e pacificò quindi questa e Romagna, facendo ripatriar i ghibellini. Ma morto esso nel 1280, e disputandosi l'elezione tra italiani e francesi, soverchiaron questi per forza di Carlo, e fu eletto [1281] Martino IV francese; e francese, angioina, guelfa esagerata rifecesi l'Italia. - Ma intanto da quel resto di sangue e di diritti ghibellini che erano stati portati da Costanza a Pietro d'Aragona, dalla fedeltá di due grandi fuorusciti pugliesi, Ruggeri da Loria e Giovanni da Procida, e principalissimamente dall'ira de' popoli oppressi, apparecchiavasi una mezza rovina agli Angioini, un terzo popolo straniero alla misera Italia, una divisione di quel bello e natural regno delle Due Sicilie, che riuní allora per poco, che riunisce ora da oltre un secolo il piú gran numero d'italiani indipendenti; ondeché non può se non dolere qualunque volta ci si veda o si tema ridiviso.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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