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      Collegossi con Venezia per ispogliar gli Estensi e dividersi loro Stati, Napoli, Milano e Firenze, cioè Ferdinando, Ludovico e Lorenzo collegaronsi per difenderli [1482]. Seguirono intrighi, alleanze nuove, minacce; e morí tra esse Sisto IV, lasciando Gerolamo Riario signor d'Imola e Forlí [1484]. Successegli Innocenzo VIII (Cibo di Genova); perciocché questa del nepotismo è la ragione, che ci sforza a notar i casati di questi nuovi papi, cosí diversi da quegli antichi che non avevano famiglia se non, come pontefici, la Chiesa; e come principi, la parte nazionale d'Italia. E quindi io non so non trattenermi ancora a notare quella che mi pare anche qui non giusta distribuzione di lodi, quell'errore d'inveire contro agli antichi papi italiani, italianissimi, per lodare, blandire o scusar almeno questi nuovi, splendidi sí sott'altri aspetti, ma cattivi italiani, arrendevoli a qualunque straniero li aiutasse a collocar lor nipoti. Che gli scrittori stranieri facciano tal errore, è naturale; parlan per essi: sappiamo anche noi parlar per noi, o piuttosto (né è a disperar che si faccia un dí nella civiltá progredita) parliamo tutti per quel principio politico sommo, di difendere o promuovere in casa, di rispettare ed aiutare fuori la nazionalitá d'ogni nazione. Papa Cibo non fu migliore, anzi peggiore del predecessore; nepotista al par di lui; e di piú, depravato di costumi, altra novitá, altro scandalo aiutato re e accrescitor del primo. Seguono negoziati, guerre, paci e congiure ed assassinii per interessi privati, piú che per comuni: una guerra d'Innocenzo contra Ferdinando e fiorentini, ed una pace del 1486; un matrimonio tra una figliuola di Lorenzo de' Medici e Franceschetto Cibo, a' cui posteri rimase quindi il ducato di Massa-Carrara; Gerolamo Riario, pugnalato da tre capitani suoi [1488]. La sua vedova seppe conservar il principato a lor figlio; ed ella sposò poi Giovanni de' Medici, detto delle "bande nere", che vedremo ultimo de' condottieri italiani, primo de' fiorentini, e padre a Cosimo granduca.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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