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      E seguono immediatamente quei quattro scolari di lui, Bulgaro, Martino, Ugo e Iacopo, a cui resta nella nostra storia politica la vergogna d'aver mal applicati i diritti imperiali romani all'imperio straniero di Federigo I contro alle libertá e all'indipendenza italiane; ma che con queste stesse applicazioni ai fatti attuali contemporanei, e colle discussioni e le contraddizioni che certamente ne sorsero, furono senza dubbio accrescitori, divulgatori della scienza. Perciocché cosí succede, questa è una delle virtú, questo uno degli effetti immanchevoli della libertá; che, dov'ella sia sorta, servano ad essa que' nemici stessi di lei, i quali, non sorta, l'avrebbero impedita di sorgere. La libertá è generosa; innalza, ingrandisce gli stessi avversari suoi. E continuò poi in Bologna e da Bologna la serie de' giurisperiti grandi, rispetto al tempo, in tutto il secolo che seguí fino ad Accursio [-1260]. - E in questi due secoli stessi sorgevano, da lingue semplicemente parlate o di rado scritte, a lingue giá letterarie, tutte quelle insieme che si chiamarono "volgari", "romano-barbare", "romanze"; e che furon principi delle moderne meridionali, spagnuola, provenzale, o lingua d'"oc", francese men meridionale, o lingua d'"oil", ed italiana o del "sí". È opinione consueta, che in queste lingue rimanesse tanto piú dell'elemento latino primitivo, quanto meno di barbaro fosse stato introdotto giá dagli invasori del secolo quinto. Ma ei parmi che i fatti non concordino guarí con tale opinione.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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