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      Resta memoria d'un progetto di quella mente feconda di Machiavello, la quale, colla sua costante preoccupazione dell'indipendenza, si fa forse perdonare tanti altri errori; il progetto che s'accostasser tutti gl'italiani a Giovanni de' Medici, alle bande nere, che eran le sole armi italiane rimanenti. Ma che? Erano armi mercenarie e poche; e poi, Giovanni era buon guerriero sí, ma non aveva date prove di grandezza militare, ed anche meno di politica; né avea per sé quell'opinione universale, che è, dopo l'armi, il primo apparecchio a farsi duce di siffatte imprese. - Insomma, i francesi si ritrasser di nuovo per Ivrea ed Aosta nel 1524; e in questa ritirata morí Baiardo, che fra cosí brutte guerre seppe, dai vinti stessi, ottener nome di "cavalier senza paura e senza rimproccio"; e che morente e compatito dal Borbone, risposegli: - Non io che moio per la patria, ma fate pietá voi che la tradite. - Borbone e Pescara fecero quindi una punta in Provenza fino a Marsiglia; ma ne tornarono in fretta contra Francesco I, scendente di nuovo. Questi pose assedio a Pavia [ottobre], e mandò un altro esercito fin nel Regno, ove si mantenne parecchi anni. Ma accorso il Pescara a Pavia, seguí [25 febbraio 1525] quella gran battaglia dove fu preso il re di Francia. Se ne consolò e consolò la nazione con quel detto (fatto famoso, come tanti altri, con un po' d'alterazione) "esser perduto tutto fuor che l'onore". Ad ogni modo guastò questo, quando tratto prigione a Spagna, e non sapendo soffrir la noia (gran vizio talor a


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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