Pagina (616/750)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E cosí di sètte, controsette e polizie, e quindi di scoppi or falliti in sollevamenti di un giorno, ora riusciti a rivoluzioni di poche settimane o pochi mesi, seguite sempre di persecuzioni, purificazioni, esigli, carceri ed anche supplizi, si riempiè la storia di trenta e piú anni che seguirono il 1814; è una brutta storia segreta, sotterranea, ma pur troppo reale, e piú importante che non la pubblica e non bella nemmen essa; ed è storia quasi unica de' primi venti, fino al 1834 o 35.
      Nel 1815, fu temuto e represso uno scoppio nel Lombardo-Veneto, non saprei dire se anteriore, contemporaneo o posteriore all'impresa di Murat. Il quale minacciato dal congresso di Vienna, ed allettato dall'impresa di Napoleone, e probabilmente dalle sètte, uscí di suo regno, invase l'Italia fino al Po, si fermò ai primi incontri coll'esercito austriaco di Bianchi, retrocesse, combatté a Tolentino, fu vinto, fuggí di Napoli, tornò fra breve in Calabria con pochi, vi fu preso, giudicato e fucilato in poche ore dalla gente dei Borboni cosí restaurati. - Nello stesso anno fece miglior figura il Piemonte, che dicemmo il piú mal restaurato fra gli Stati italiani, ma dove re, popolo ed esercito fanno sempre buona figura ad ogni occasione militare. Furono i soli che prendesser parte alla guerra di tutta Europa contro a Napoleone; ebbero un bell'affaruccio a Grenoble. - Dal 1815 al 1820, nulla, nemmen riforme, impedite dalla paura delle sètte mal liberali, dall'influenza delle controsètte illiberali e lor alleati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





Lombardo-Veneto Murat Vienna Napoleone Italia Bianchi Tolentino Napoli Calabria Borboni Piemonte Stati Europa Napoleone Grenoble Veneto