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      In somma e per ogni dove, nobili e plebei disputarono il goverro de' nuovi comuni durante quasi tutto il secolo XIII. E combinandosi queste parti con quelle de' Ghibellini e de' Guelfi, furono per lo pił Ghibellini i nobili, pił fedeli per tradizione e per interesse all'Imperadore; Guelfi i plebei, per indole, e per ulteriore amore di libertą.
      Finalmente dal medesimo ceppo d'ogni male, l'indipendenza incompiuta, venne l'ultimo e pessimo danno de tiranni, o principi di fatto senza diritti fermi. I pił erano discendenti degli antichi conti e marchesi delle cittą, che spogli d'ogni autoritą entro le mura, potenti fuori in lor terre e castella, rientrarono poi a guerreggiarle e signoreggiarle. Altri, feudatari nuovi venuti d'oltremonte, fecero il medesimo; ed altri poi sorgendo dalla plebe, erano da qualche aura popolare portati a tirannia. Chiamavansi, al solito, non pił che capitani del popolo, o podestą, o l'uno e l'altro insieme: quello, nome antico, ma diventato pił importante per essere ora un solo in luogo di parecchi; questa istituzione nuova, introdotta principalmente dai due Federighi I e II, invece de' consoli da essi odiati. Ma appena introdotti, si mostrarono pił addetti alla cittą che li pagava, che non al principe che gli istituiva; ondechč in breve anche le cittą pił amanti di libertą accolsero la istituzione, meno pericolosa oramai per l'origine nemica, che comoda per sua unitą. Ma capitani e podestą, d'origine imperiale o comunale, di schiatte antiche o nuove, straniere o italiane, tutti, quando potevano e fin che potevano. affettavano la suprema potenza.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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