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      La storia della infelice figliuola di Desiderio, a cui tanto ci fece impietosire il Manzoni, mostra in qual disprezzo fosse caduta la nazione Longobarda, e appresso ai Franchi, e appresso ai nativi Italiani. E come poi quelle scellerate donne e quegli infami amori di Marozia ed altre contemporanee di lei ci ritrarrebbero al vivo gli abbominevoli costumi di quei Duchi e Marchesi, anzi pur troppo di parecchi altri illustri personaggi del secolo X; così la storia sola della santa e bella regina Adelaide serve a spiegarci quel castigo di Dio, a che consentirono gli uomini quasi disperati di trovar virtù virili nè femminili in Italia, quando si trasferì la corona, la sovranità, dalla patria allo straniero. Cento anni dopo, la licenza degli Ecclesiastici, principalmente de' Lombardi, fu quella che più di ogni altra cosa destò l'ira santa di Gregorio VII, e lo spinse in quella carriera di restaurazione, in che aiutato dal popolo italiano, aiutollo egli a vicenda.
      Quindi, da tal lega della religione colla patria vennero l'indipendenza, i costumi, la famiglia, e i legittimi amori così ben descritti dal Cacciaguida. E finalmente (per non oltrepassare l'epoca di che parliamo, e non venire più giù agli amori insanguinati del 1300 e del 1400, agli sfrenati del 1500, ed agli effeminati del 1600 e 1700, fino a Parini, Alfieri e Napoleone, che ce ne guarirono), ai tempi dico di Dante e Petrarca, se non erano più così semplici gli amori ed i costumi come testè, ci furono fecondi almeno di altissima poesia; tanto che, cantate da' loro amatori parecchie donne di quel tempo, toccò a due di esse la sorte, qualunque sia, d'esserne immortalate.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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