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      E servaci così di nuova scusa l'importanza storica di siffatti amori.
      Chi voglia poi intender bene la vita privata e pubblica dei cittadini o vicini del medio evo, è necessario si figuri non solo i piccoli interessi di ogni città, ma anche quelli più piccoli del sestiere, o vicinato, in che vivevano. Vedremo altrove sorgere da tali circostanze anche gli eventi politici della vita di Dante. Qui intanto è da sapere, che vivendo Alighieri il padre e suoi consorti discendenti di Cacciaguida nelle loro case presso a san Martino del vescovo, vivevano nel vicinato presso a s. Margarita Folto Portinari (un ricco cittadino, che fondò poi il grande ospedale di s. Maria Nova), la moglie di lui donna Cilia di Gherardo de' Caponsacchi, ed una loro fanciulla nomata Beatrice, o Bice con vezzo fiorentino. Di questa dice Dante al principio del suo libello, che ella avea poco più che compiuto il suo ottavo anno, ed egli era presso a compiere il nono, quando ella apparve prima agli occhi di lui. «Ella parvemi vestita d'un nobilissimo colore umile ed onesto sanguigno, cinta e ornata alla guisa che alla sua giovanissima etade si convenia. In quel punto dico veracemente, che lo spirito della vita, il quale dimora nella segretissima camera del cuore, cominciò a tremare sì fortemente, che apparia nei menomi polsi orribilmente... Da indi innanzi, dico che Amore signoreggiò l'anima mia, la quale fu sì tosto a lui disponsata; e cominciò a prender sopra me tanta sicurtà e tanta signoria, per la virtù che gli dava la mia immaginazione, che mi convenia fare compiutamente tutti i suoi piaceri.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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